LA NOSTRA CASA.
LE NOSTRE TERRE.
LE NOSTRE TERRE.
LA NOSTRA CASA.
LE NOSTRE TERRE.
LE NOSTRE TERRE.
ABBIAMO RADICI PROFONDE, LUNGHE UNA VITA.
1969 – NASCE CTV.
1980/1990 – VERONA, CENTRO D’ITALIA.
2004 – CTV SI RINNOVA.
2015 – UN NUOVO NOME.
LE STESSE ABITUDINI.
1969 – NASCE CTV.
1980/1990 – VERONA, CENTRO D’ITALIA.
2004 – CTV SI RINNOVA.
2015 – UN NUOVO NOME. LE STESSE ABITUDINI.
TRE GENERAZIONI DI SOCI IN UNA SOLA GRANDE FAMIGLIA.
LA NOSTRA.
Sono loro la risorsa più preziosa che abbiamo. Riusciamo a esportare il tabacco di Verona in tutto il mondo, grazie all’impegno e alla costanza dei nostri soci coltivatori. Che da generazioni si tramandano l’abitudine di fare le cose per bene: nei semenzai, nei centri di cura, durante i controlli di qualità, le operazioni di trapianto o di raccolta. Durante ogni singolo processo di produzione del nostro tabacco.
VOGLIAMO IL MIGLIORE DEI FUTURI POSSIBILI.
No, non facciamo solo questo.
Ogni giorno, noi di Flue Cured Verona siamo di fianco ai nostri soci coltivatori, nella ricerca di tecniche per rendere la nostra agricoltura più sostenibile per l’ambiente. Ogni giorno lavoriamo con i nostri agronomi per preservare le caratteristiche del territorio che abbiamo intorno. Per mantenere intatto l’ecosistema che ci permette di produrre il nostro tabacco.
Perché vogliamo per i nostri figli il migliore dei futuri possibili. Perché la terra che loro calpesteranno è la stessa che oggi rispettiamo, viviamo e coltiviamo. Perché è così che siamo cresciuti: abituandoci a fare le cose per bene.
VOGLIAMO IL MIGLIORE DEI FUTURI POSSIBILI.
No, non facciamo solo questo.
Ogni giorno, noi di Flue Cured Verona siamo di fianco ai nostri soci coltivatori, nella ricerca di tecniche per rendere la nostra agricoltura più sostenibile per l’ambiente. Ogni giorno lavoriamo con i nostri agronomi per preservare le caratteristiche del territorio che abbiamo intorno. Per mantenere intatto l’ecosistema che ci permette di produrre il nostro tabacco.
Perché vogliamo per i nostri figli il migliore dei futuri possibili. Perché la terra che loro calpesteranno è la stessa che oggi rispettiamo, viviamo e coltiviamo. Perché è così che siamo cresciuti: abituandoci a fare le cose per bene.